Recensione scritta dal nostro utente Nicola Prime Di Paolo. Si
ringraziano Bandai Namco Entertainment e Sony Interactive Entertainment
Italia per averci fornito il codice PSN.
SCHEDA DI GIOCO:
Data di uscita: Disponibile ora
Genere: Shooter / Simulazione
Editore: Bandai Namco Entertainment
Sviluppatore: Bandai Namco Studios
Dopo anni di attesa, Ace Combat torna su PlayStation con Ace Combat 7: Skies Unknown, con un veste grafica rinnovata grazie all’ Unreal Engine 4, lo stile arcade che ha sempre contraddistinto la serie ed un notevole miglioramento per quello che riguarda lo spessore e la profondità della trama, con alcune succose novità.
TRAMA: la buona notizia, anche se leggere quel 7 potrebbe spaventare, è che la storia è godibilissima anche senza conoscere gli episodi precedenti; viene tutto introdotto e spiegato dalle intro e dagli intermezzi (di cui ho sinceramente apprezzato quello stile molto Kojima) e si ha quindi un quadro generale della situazione fin dalle prime battute. Senza spoiler, comunque, in linea di massima la storia ha guadagnato in maturità con una buona longevità, si torna nell’universo già visto in Ace Combat 3 e Ace Combat 4, nel continente di Usea, in cui partiremo la nostra avventura nelle forze di difesa aerea di Osea nell’anno 2019, durante lo scoppio della seconda guerra continentale Useana. Una cosa che ho trovato abbastanza fastidiosa è che i dialoghi, ovvero le comunicazioni radio fra aerei, appaiono in alto durante le missioni e sinceramente almeno la metà, nei momenti più concitati, si rischia di perderli a meno di non avere un buon livello di comprensione dell’inglese anche durante quei momenti che richiedono grande concentrazione.
GAMEPLAY: come andare in bicicletta, non si scorda mai. Ace Combat ha un feeling tutto suo, immediato ed intuitivo, ed onestamente una volta ripreso il controller in mano, sembra quasi non siano passati tutti questi anni. Per il sistema di controllo ci sono due opzioni, una per principianti ed una per esperti, le ho provate entrambe, la seconda permette più liberta di movimento, se avete un minimo di esperienza con la serie direi di sceglierla senza pensarci troppo. L’altra rende tutto molto più facile si, ma limita anche molto la libertà di manovra.
Acquisto nuovi aerei potenziamenti e nuove armi speciali in un classico avanzamento “ad albero”, sbloccato nella campagna con la moneta virtuale guadagnata durante le missioni in base al punteggio ottenuto al termine.
GRAFICA: il punto veramente forte, sembra quasi un modo di dire, è il cielo. Cielo che adesso non è più soltanto un orpello estetico, ma comporta nelle diverse condizioni climatiche delle influenze sull’aereo, il congelamento se si insiste troppo fra le nuvole (sfruttabile anche ad esempio, per eludere i missili che ci inseguono), tilt degli strumenti quando verremo colpiti da un fulmine, questo rende l’esperienza più viva ed interattiva. I modelli degli aerei sono davvero ben fatti, particolareggiati e realistici, un approfondimento sulla visuale dell’interno merita di essere fatto successivamente per la parte VR del gioco. L’unica pecca è forse soltanto il suolo, nelle manovre in cui voleremo a bassa quota infatti è possibile notare dettagli un po’ grossolani, ma si tratta comunque di voler trovare il pelo nell’uovo.
SONORO: la colonna sonora è davvero molto bella e bisogna ammettere che come in molti dei capitoli della saga hanno centrato il bersaglio: accompagnano il gioco con epicità; questo non può che far piacere in un contesto in cui la parte narrativa ha guadagnato nettamente di importanza.
REALTA' VIRTUALE: la grande novità, tre missioni dedicate al PlayStation VR Sony, una modalità di volo libero che sbloccherà le mappe completate nelle missioni ed una Air Show, una modalità in cui assistiamo a delle acrobazie in passivo senza poter intervenire a cui avremo accesso terminate le tre missioni. L’esperienza, fin dai primi momenti in cui aprirete gli occhi nella cabina di pilotaggio, è davvero emozionante: i dettagli della cabina, con tutti gli indicatori, il numero di munizioni ed il radar che davvero dovremo consultare sugli strumenti di bordo; il vetro della calotta che si congela passando fra le nuvole, il fatto stesso che vi verrà naturale controllare i movimenti dei nemici voltandosi per seguirli con lo sguardo rende il tutto un esperienza, seppur con i limiti di risoluzione del VR, davvero interessante; vi assicuro che la spia rossa accesa di un livello di danni alto, o il passare vicino ad un esplosione, ha decisamente un suo perchè.
I punti negativi sono, oltre al fatto che i contenuti sono davvero pochi, che mi auguro che non soffriate di vertigini, o mal di mare, perché buttarsi a capofitto con le stesse acrobazie che facciamo nella modalità classica significa star male nel giro di poco, ma d’altronde và ammesso che alcune accortezze per evitare le nausee applicabili ad altri giochi come gli avanzamenti a teletrasporto o la visuale a scatti non hanno senso in un gioco come Ace Combat 7; conviene piuttosto avere un avvicinamento graduale per abituarsi, altrimenti l’esperienza di pilotare un aereo potrebbe essere molto più realistica di quello che desiderate.