Tutto ebbe inizio nel lontano 1992, nel bel mezzo della console war tra Sega e Nintendo. Mentre questi due grandi colossi del settore dell’intrattenimento si “affrontavano” e affilavano le armi per la, ormai prossima era 32 – 64 bit, all’orizzonte un nuovo “avversario” si affacciava in questo campo. La Sony infatti, data la scarsa esperienza nei videogiochi, si affido’ a diverse software house per la creazione del proprio hardware, soprattutto dal punto di vista di consigli tecnici e teorici su quello che diverra’ poi il fenomeno Playstation. Una delle case maggiormente interpellate da Sony fu Namco, che proprio in quell’anno, con l’aiuto del colosso nipponico dell’audio-visivo, creo’ una scheda hardware (il mercato dei coin op ai tempi era piu’ vivo che mai e le varie case produttrici testavano i vari prodotti proprio in questo settore) la Namco System 22, su specifiche tecniche molto simili a quello che sara’ poi il sistema casalingo Sony.
Il primo titolo ad apparire in questo formato fu un gioco di guida arcade,dal nome Ridge Racer (1993), molto innovativo sia dal punto di vista grafico,con texture definite e 60fps costanti, che da quello della giocabilita’, dovuto alla “sbandata controllata”, segnale distintivo della serie. Il pubblico fu entusiasta e Sony penso’ bene di accordarsi con Namco per mettere gia’ in cantiere una conversione per la sua console, ormai di prossima uscita. Il passo fu breve e gli appassionati nipponici riuscirono a gustarsi tale titolo comodamente seduti sul divano l’anno successivo. Nonostante alcuni accorgimenti, soprattutto dal punto di vista grafico rispetto alla versione da sala giochi, il titolo divenne una pietra miliare del genere e nuovo metro di paragone per i giochi di guida. Il successo fu immediato e nel corso della sua “vita” ha venduto oltre un milione di copie world wide, contribuendo e spingendo di gran lunga le vendite della console Sony.
Per il 1999 la casa di Mario, dato lo scarso successo del suo ultimo hardware, il Nintendo 64, vuole un Ridge Racer per la sua console e, con un buon assegno staccato, riesce a far sviluppare da Namco un titolo ex novo (denominato come molti prodotti per tale console a 64 bit, Ridge Racer 64). I possessori del 64 bit Nintendo fremono, convinti che anche la loro console avra’ un degno capitolo della serie; purtroppo non e’ così, il titolo e’ realizzato in fretta e furia, con texture in bassa risoluzione con effetto “nebbiolina” (tipico dell’N64) e quella sensazione di gia’ visto,
Nel mentre il team completo di Namco lavora sul quinto capitolo per la futura Playstation 2, in quanto i kit di sviluppo Sony sono gia’ giunti nella casa di PacMan. Sony ha chiesto espressamente che il quinto capitolo della serie fosse pronto per il lancio del monolite nero, previsto per il 4 marzo 2000, e Namco non si e’ tirata indietro cercando di ultimare i lavori per quella data; riuscendoci in parte in quanto il tempo concesso per lo sviluppo del titolo fu molto ristretto. Nonostante tutto il successo e’ immediato e nella prima settimana il prodotto vende 400.000 copie nel suolo nipponico. In seguito il titolo verra’ convertito in sala giochi per la nuova scheda hardware Namco System 246, molto simile al sistema casalingo Sony, sulla quale la casa di Tekken sviluppera’ molti titoli per velocizzare i tempi di conversione, strada intrapresa da altre software house, Sega fra tutte.
Verso la fine del 2003 in Giappone venne rilasciato un nuovo capitolo; R: Racing Evolution, in Europa chiamato solo R: Racing. Approdò su tutte le console della generazione del tempo, ovvero PS2, GC e Xbox. Sul nostro mercato giunse solo il 2 aprile del 2004. Se Ridge Racer V era un vezzo che al tempo solo la PS2 poteva vantare, stavolta quindi mamma Namco tenta la carta del multiformato. R: Racing Evolution è però un inversione di rotta rispetto ai suoi illustri predecessori, incentrati tutti su uno stile di guida puramente arcade. Stavolta la strada imboccata è quella della simulazione, passando per la porta principale: 14 piste, 8 differenti stili di guida, le licenze di alcune case automobilistiche (Audi, Alfa Romeo, Lotus, Nissan, Mazda, Honda. Bentley...), la possibilità di ricevere informazioni via radio e un IA dei piloti avversari rivoluzionaria. Il modello da imitare non è più RR, ma Gran Turimo, col suo stile di guida realistico e incentrato più sulla realisticità che sulla spettacolarità.
La fusione con Bandai apre nuovi orizzonti e partnership, data la concorrenza sempre piu’ agguerrita nel settore, permettendo nuove alleanze e contratti. La prima a beneficiarne e’ Nintendo con un capitolo in esclusiva della serie, dal titolo Ridge Racer DS, e successivamente Microsoft con il nuovo capitolo Ridge Racer 6 per il lancio del sistema XBOX 360. I titoli sono ben realizzati ma non offrono piu’ quella “ventata di aria fresca” tipica degli episodi precedenti, nonostante gli investimenti spesi nella realizzazione di questi prodotti. Il presente si avvicina, dopo il seguito del titolo per PSP (Ridge Racers 2) si arriva all’11 novembre 2006, data di pubblicazione del settimo ed ultimo capitolo della serie, uscito in concomitanza con il nuovo hardware Sony, Playstation 3; ma anche in questo caso le novita’ sono poche e i fan, che un tempo attendevano con ansia un nuovo capitolo del brand, iniziano a spazientirsi con critiche e consigli forniti per un futuro prossimo capitolo.